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      CREDETE ANCORA NELLA FELICITA'?                                Siete felici? Potete offrire agli altri modelli di felicità?                                                                                                Sal 4:6 Molti van dicendo: "Chi ci farà vedere la prosperità (felicità)?" O SIGNORE, fa' risplendere su di noi la luce del tuo volto!                                                                                                Davide si fa la portavoce di una immensa moltitudine di persone e domanda: molti dicono: chi ci farà vedere la felicità? Avete trovato la felicità? Siete da vero felici, contenti, soddisfati, grati? Chi può essere felice? Chi guadagna molti soldi e in questo modo si e fatto un senso nella vita. Il ricco può essere felice? Se la risposte è si, allora perché ho incontrato persone molto ricchi, con molti possedimenti ma totalmente infelici? Il povero può essere felice? Ho visto uomini, molto poveri e infelici, che domandavano: che devo fare per essere felice? Potrebbe essere felici i laureati, dicono alcuni: hanno fatto università studi di dottorato e gli ho visti infelici. Ho visto persone, molto preparate, molto studiate ma infelici. Ma la domanda è anche per chi viene in chiesa, è felice? Ho visto in chiesa molte persone infelici, malcontenti, preoccupati, e portano con loro questa infelicità per parecchi anni. Sono persone che da anni e anni sono preoccupati per la pensione, per la salute, per la situazione dei figli, nipoti, per il posto di lavoro, preoccupati per il domani, preoccupati di tutto quello che succede nel mondo, e sopratutto di quello che succede nella chiesa. Non avete incontrato questi tipi di persone? Se anche quelli che vengono in chiesa sono infelici e malcontenti, allora chi può essere da vero felice? O forse la felicità non esiste? Salmo 4; molti dicono chi ci farà vedere la felicità? Davide era il re di Israele. Il povero pastore di pecore, ma che si realizzò nella vita fino a diventare un re ed e lui che ci fa questa domanda; chi ci farà vedere la felicità? Ma se ne anche in Israele non trovi la risposta a questa domanda, se lui che era il re di Israele non poteva rispondere, perché aveva le sue preoccupazioni, paure, temere, domande ancora non risolte, allora chi può rispondere a questa domanda. Può qualcuno essere da vero felice? C'è ne nella vita un senso, una via, una strada che mi fa da vero contento, tranquillo, in pace, da vero felice? Posso dire anche agli altri: seguitemi, su questa via sarete felici in questa vita e salvati nel regno di Dio? Se Davide, l'uomo secondo il cuore di Dio, lui stesso e alla ricerca della felicità, allora a che punto siamo noi? 2 Samuele 12; Davide che era sul trono di Israele cercava la felicità, in qualche modo, voglio che scopriamo nella sua esperienza un insegnamento per tutti che può costituire il primo passo verso la felicità. Davide comete due grandi peccati, uccide e comete adultero. E l'uomo di Dio, Natan, guidato dallo Spirito Santo, cerca Davide. E questa storia di Davide ci fa capire che c'è nella vita qualcosa che ci fa infelici. Sicuramente che direte subito: il peccato, ed e vero, il peccato e quello che fa l'uomo infelice. Ma cui e di più di questo.                                                                                                        2Sa 12:4-5 Un giorno arrivò un viaggiatore a casa dell'uomo ricco. Questi, risparmiando le sue pecore e i suoi buoi, non ne prese per preparare un pasto al viaggiatore che era capitato da lui; prese invece l'agnellina dell'uomo povero e la cucinò per colui che gli era venuto in casa". Davide si adirò moltissimo contro quell'uomo e disse a Natan: "Com'è vero che il SIGNORE vive, colui che ha fatto questo merita la morte;                                                                                                                                                                                            Perché Davide si adirò cosi moltissimo? Per il suo peccato, o per il peccato di un altro? Una cosa che fa l'uomo infelice e la preoccupazione per il peccato di un altro e dice:. Davide si adirò moltissimo contro quell'uomo e disse a Natan: "Com'è vero che il SIGNORE vive, colui che ha fatto questo merita la morte; Davide condanna il peccato di un altro, ed e preoccupato di fare giustizia per il peccato di un altro, ma poco e preoccupato in quel momento del suo peccato.                                                                                                                                    2 Sa 12:7 Allora Natan disse a Davide: "Tu sei quell'uomo!                                                                          Tu sei quell'uomo! Quanto spiacevole deve essere stato quel momento nel quale Davide scopre che il peccatore che lui condannava era lui stesso. Era il peccato che lui lo ha fatto.                                                             2Sa 12:13 Allora Davide disse a Natan: "Ho peccato contro il SIGNORE". Natan rispose a Davide: "Il SIGNORE ha perdonato il tuo peccato; tu non morrai.                                                                                         Sapete qual'è il primo passo verso la felicità? E quando l'uomo riconosce che egli e un peccatore e riconosce il suo peccato.                                                                                                                                            Sal 32:1-5 Beato l'uomo a cui la trasgressione è perdonata, e il cui peccato è coperto! Beato l'uomo a cui il SIGNORE non imputa l'iniquità e nel cui spirito non c'è inganno! Finché ho taciuto, le mie ossa si consumavano, tra i lamenti che facevo tutto il giorno. Poiché giorno e notte la tua mano si appesantiva su di me, il mio vigore inaridiva come per arsura d'estate. Può essere un uomo in questa situazione felice? Davanti a te ho ammesso il mio peccato, non ho taciuto la mia iniquità. Ho detto: "Confesserò le mie trasgressioni al SIGNORE", e tu hai perdonato l'iniquità del mio peccato.                                                                                                      E un primo passo che l'uomo può fare verso la felicità, per la sua felicità deve riconoscere il peccato commesso no importa quale peccato ha fatto, ma se lo nascondi, rimane sempre peccato e ti secca le ossa, ti rovina l'anima, ti mangia la conoscenza, non puoi vivere nel peccato per eternità. Un esperienza: Nel centro d'America tra il memoriale di Washington e Lincoln, si e rialzato nel 1982 un muro di basalto nero e lungo di 152 metri portando i nomi di 58 195 di condannati caduti nella guerra di Vietnam. Tra i messaggi apparsi su questo muro di basalto, c'era la foto di un soldato Vietnamita vicino alla sua bambina. Vicino alla foto era attaccato un biglietto su quale era scritto; Caro Signore! Per 22 anni vi ho portato la foto nel portafoglio, avevo solo 18 anni nel giorno in quale siamo stati faccia a faccia uno contro l'altro, nella linea di battaglia di Chu Lai, eravate dotato con un AK 47, avete preso la mira, ma non avete sparato, non ho saputo mai perché non mi avete ucciso, ma io vi ho ucciso, ho agito cosi come sono stato istruito di fare, uccidendo comunisti vietnamiti, in tutti questi anni ho guardato tantissime volte la vostra foto, e tantissime volte ho sentito il rimorso nel mio cuore. Adesso anche io ho due figlie! Vi guardo come un soldato coraggioso che ha servito la sua patria. E il tempo di continuare la mia esistenza e di liberarmi dal dolore e colpa, ti prego signore, perdonatemi! Non puoi vivere con sentimento di colpevolezza e vivere per tutta la vita. Non importa quale peccato hai fatto. Noi uomini facciamo differenza tra peccato e peccato. I peccati di Davide sono grandi, perché uccidere e commettere adulterio sono grandi peccati. Ma non dobbiamo mai comparare i nostri con quelli di Davide. Il primo passo verso la felicità e di confessare il peccato, il dolore, quello che c'è dentro nel cuore, il peccato che sbrana se separa l'uomo da Dio. Un altro esempio della bibbia. Elia, un grande profeta, che ne ha un grande successo, nel ritornare il popolo Israele a Dio, ne ha un momento di grande successo, quando Dio risponde alla sua preghiera, scendendo fuoco dal cielo, sul altare costruito da Elia.                                                                                                                         1Re 18:21 Allora Elia si avvicinò a tutto il popolo, e disse: "Fino a quando zoppicherete dai due lati? Se il SIGNORE è Dio, seguitelo; se invece lo è Baal, seguite lui". Il popolo non gli rispose nulla.                                               1Re 18:30-38 Allora Elia disse a tutto il popolo: "Avvicinatevi a me!" Tutto il popolo si avvicinò a lui; ed Elia riparò l'altare del SIGNORE che era stato demolito. Prese dodici pietre, secondo il numero delle tribù dei figli di Giacobbe, al quale il SIGNORE aveva detto: "Il tuo nome sarà Israele". Con quelle pietre costruì un altare al nome del SIGNORE, e fece intorno all'altare un fosso, della capacità di due misure di grano. Poi vi sistemò la legna, fece a pezzi il toro e lo pose sopra la legna. E disse: "Riempite quattro vasi d'acqua, e versatela sull'olocausto e sulla legna". Poi disse: "Fatelo una seconda volta". E quelli lo fecero una seconda volta. E disse ancora: "Fatelo per la terza volta". E quelli lo fecero per la terza volta. L'acqua correva attorno all'altare, ed egli riempì d'acqua anche il fosso. All'ora in cui si offriva l'offerta, il profeta Elia si avvicinò e disse: "SIGNORE, Dio d'Abraamo, d'Isacco e d'Israele, fa' che oggi si conosca che tu sei Dio in Israele, che io sono tuo servo, e che ho fatto tutte queste cose per ordine tuo. Rispondimi, SIGNORE, rispondimi, affinché questo popolo riconosca che tu, o SIGNORE, sei Dio, e che tu sei colui che converte il loro cuore!" Allora cadde il fuoco del SIGNORE, e consumò l'olocausto, la legna, le pietre e la polvere, e prosciugò l'acqua che era nel fosso.                                                               E stato Elia un vero profeta di Dio? Era l'uomo del momento. Era l'uomo che fece tornare il popolo Israele a Dio. Sono stati giustiziati tutti i profeti di baal e astartea che hanno fatto molto male al popolo di Dio. E adesso dopo il grande successo che ebbe nella riforma in mezzo al popolo, che cosa bisogna che faccia?                               1Re 18:41-42 Poi Elia disse ad Acab: "Risali, mangia e bevi, poiché già si ode un rumore di grande pioggia". Acab risalì per mangiare e bere; ma Elia salì in vetta al Carmelo; e, gettatosi a terra, si mise la faccia tra le ginocchia,  C'è qualche legame tra preghiera e la felicità? Pregano le persone che sono nel bisogno. Pregano le persone che hanno un problema molto serio nella vita. Ma pregare quando hai successo, pregare quando sei felice, sembra senza senso. Che legame potrebbe essere tra preghiera e la felicità? Elia non dimentica Dio nel tempo che altri mangiano, bevono e si divertono, Elia prega. Nel tempo nel quale gli altri considera che la felicita è nel mangiare, bere e divertirsi, Elia sale sul monte per pregare.                                                                                   1Re 18:42-44 Acab risalì per mangiare e bere; ma Elia salì in vetta al Carmelo; e, gettatosi a terra, si mise la faccia tra le ginocchia, e disse al suo servo: "Ora va' su, e guarda dalla parte del mare!" Quegli andò su, guardò, e disse: "Non c'è nulla". Elia gli disse: "Ritornaci sette volte!" E la settima volta, il servo disse: "Ecco una nuvoletta grossa come la palma della mano, che sale dal mare". Allora Elia ordinò: "Sali e di' ad Acab: Attacca i cavalli al carro e scendi, perché la pioggia non ti fermi".                                                                     Perché Elia prega per sette volte? Perché Elia deve pregare ancora se Dio poco tempo prima gli esaudì la preghiera? In questa preghiera longa Elia revisionava la sua vita, per vedere se non per caso nella sua vita c'è ne qualche peccato che e rimasto, che poteva impedire Dio a mandare la pioggia. Era il piano di Dio di mandare la pioggia, era il piano di Dio di mandare la pioggia sulla terra asciutta da tanti anni. L'uomo che confessa il suo peccato, l'uomo che verifica la sua vita, può essere da vero un uomo felice.                                                   Att 9:1-6 Saulo, sempre spirante minacce e stragi contro i discepoli del Signore, si presentò al sommo sacerdote, e gli chiese delle lettere per le sinagoghe di Damasco affinché, se avesse trovato dei seguaci della Via, uomini e donne, li potesse condurre legati a Gerusalemme. E durante il viaggio, mentre si avvicinava a Damasco, avvenne che, d'improvviso, sfolgorò intorno a lui una luce dal cielo e, caduto in terra, udì una voce che gli diceva: "Saulo, Saulo, perché mi perseguiti?" Egli domandò: "Chi sei, Signore?" E il Signore: "Io sono Gesù, che tu perseguiti. [Ti è duro recalcitrare contro il pungolo. Egli, tutto tremante e spaventato, disse: Signore, che vuoi che io faccia?Saulo che sapeva cosa deve fare, andare a Damasco per arrestare i credenti, arriva nel momento quando chiede a Dio: Signore, che vuoi che io faccia? La risposta di Paolo in Filipesi.                                                         Fil 3:8-11 Anzi, a dire il vero, ritengo che ogni cosa sia un danno di fronte all'eccellenza della conoscenza di Cristo Gesù, mio Signore, per il quale ho rinunciato a tutto; io considero queste cose come tanta spazzatura al fine di guadagnare Cristo e di essere trovato in lui non con una giustizia mia, derivante dalla legge, ma con quella che si ha mediante la fede in Cristo: la giustizia che viene da Dio, basata sulla fede.                                        Tutto questo allo scopo di conoscere Cristo, la potenza della sua risurrezione, la comunione delle sue sofferenze, divenendo conforme a lui nella sua morte, per giungere in qualche modo alla risurrezione dei morti. Saulo e Paolo che e la stessa persona in due momenti diversi. Uno che crede che ha un senso la sua vita e pensa che fa bene condannando i cristiani, e Paolo che considera tutte le cose del mondo come spazzatura, senza valore e irrilevante, di fronte alla conoscenza di Gesù Cristo. Se hai confessato il tuo peccato, l'anima si libera dalla sofferenza. Se preghi e cerchi di conoscere meglio Gesù e Gesù crocifisso, puoi essere un uomo felice. Un autore cristiano diceva: lavorare duramente per tutta la vita e tutto q1uanto non può dare quello che ha dato la croce in un solo giorno, una coscienza pulita e un nuovo inizio. Cui trovi la vera felicità. Questo e solo il dono di Dio. E se vieni in chiesa e non hai capito il dono di Dio, puoi essere infelice dentro la chiesa. Ma se vai in chiesa e hai conosciuto Gesù Cristo crocifisso e hai confessato il tuo peccato, qualunque esso sia, se preghi Dio di darti la forza e fai investigazione nella tua vita ogni giorno, puoi diventare un uomo felice, un uomo che impara a vivere felice, un uomo che impara ad amare, un uomo che impara a rispettare se stesso e gli altri. Esperienza di un uomo che ha sperimentato il perdono. Dopo abolimento apartheid in Africa del Sud, Nelson Mandela ha formo una commissione di riconciliazione, invece di condannare e giustiziare. Quelli che hanno commesso atti orribili, sono stati chiamati faccia a faccia con le vittime. Alla commissione e stato chiamato un poliziotto, un uomo con un carattere duro, che racconta la sua esperienza, che ha sparato ad un nero, e che poi lo brucio nel fuoco come una frittura, e dopo otto anni ritornò alla tenda di questo giovane, e tirò fuori il suo padre davanti alla moglie, lo lego di un palo, e poi li messe fuoco, fino quando e arso vivo davanti alla moglie che non poteva fare niente. Io giudice chiede alla moglie che era presente nel aula: cosa desiderate dal signore Debrock? E la dona risponde:voglio che il signore Debrock venga al posto dove sono stati arsi il mio marito e il mio figlio e di raccogliere la cenere, cosi che io posso seppellire il mio marito e il mio figlio dignitosamente. Signor Debrock mi ha distrutto la famiglia. Il mio cuore ne ha ancora il potere di amarlo. Da dove viene questa potenza? L'ira ti fa infelice! Rabbia ti tiene teso! Insoddisfazione ti fa perdere anni e anni pensando a quello che hai perso e a quello che potevi essere. La donna dice ; il mio cuore ha il potere di amarlo. Gli chiedo di visitarmi due volte al mese e di considerarmi come la sua madre. E vorrei che lui sappia che anche Dio lo ha perdonato cosi come lo ho perdonato io. Adesso vorrei abbracciarlo perché sappia che lo perdonato da vero. Nella sala, alcuni hanno iniziato a cantare:,, quanta grazia'', che meraviglia! Altri hanno iniziato a piangere, ma la persona che non erra cosciente era quello che succedeva era quella di Vandebrock, che è svenuto. L'uomo che e stato capace di friggere due uomini, l'uomo che e stato capace di una crudeltà inimmaginabile, di una malvagità inconcepibile, e svenuto, danti a un amore che lo conquista e lo fa pensare. Se vuoi davvero essere felice, cerca Gesù, confessa a se la tua colpa, chiedili il perdono. Impara ad amare cosi come ha amato Cristo e ne sarei felice in questa vita, e salvato per eternità insieme con il tuo Signore. Amen!

 

 

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